C’era un tempo in cui l’uomo si fece bestia e la bestia si fece uomo, e così nacquero gli infami figli del Caos. Non vi è creatura più triste e allo stesso tempo più offensiva agli occhi di ciò che è più sacro dei caotici uominibestia. Ibridi innaturali dotati di astuzia umana e di ferocia animale, questi razziatori sono privi di ogni agenda e di ogni inibizione, mossi solo dal rancore verso tutto ciò che è bello e civilizzato, simboli di ciò che essi non saranno mai, un mondo che gli è affine ma precluso.
Ogni uomobestia dal più infame nogor al più potente capobranco è animato dalla più cieca obbedienza istintiva verso i Poteri Perniciosi, il cui sguardo non è mai rivolto verso di essi, in quanto queste tristi creature ne sono figli e il cui fato è già segnato, anche se di tanto in tanto senza logica alcuna vengono benedetti da qualche dono sporadico segno di grande prestigio e rispetto nella loro cruda società. Prigionieri di questa tragica condizioni, gli uomobestia hanno fatto del loro senso di rivalsa e dell’odio verso gli uomini una ragione di essere, un turbinio di eterna distruzione, di anime senza pace, di bestie senza padrone, di assassino senza scopo.