Culto del Piacere

Sin dalla prima invasione caotica, fra tutti e quattro gli Dei, Slaanesh è quello che ha avuto più successo nell’infiltrare gli elfi. I suoi culti nonostante ogni tentativo di purgarli sono sopravvissuti sia ad Ulthuan che a Naggarond. Eppure, non sono solo gli elfi a essere facili prede per il fascino del Principe Oscuro: ovunque ci sia benessere e ricchezza l’insidia delle lascive lusinghe del più giovane dei Poteri Perniciosi costituiscono un pericolo reale. Nelle corti dell’aristocrazia Imperiale e Bretonniana, nelle notti di ozio e di opulenza, il passo dall’eccesso alla perdizione è brevissimo.

Non vi è città né corte imperiale all’interno della quale, dietro le porte di stanze chiuse, non si organizzino rituali orgiastici e sacrifici in onore del Signore del Piacere, i cui seguaci sottopongono le proprie vittime, e spesso anche se stessi, ad ogni sorta di perversione e nefandezza. I suoi cultisti umani, se così si possono chiamare, ostentano tutti l’arroganza e la superiorità del proprio signore, così come una ossessiva ricerca di sempre maggiore stimolo e piacere. Quale luogo migliore per trovare cavie per i propri esperimenti e vittime sacrificali dei rituali se non Mordheim? La città dei Dannati, dove tutto è concesso e dove frotte di disperati e folli offrono infinite possibilità. In fondo l’attesa del piacere a volte è uno stimolo maggiore del piacere stesso.